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Che differenza c’è tra uno speaker, un conduttore radiofonico e un doppiatore?

Che differenza c’è tra uno speaker, un conduttore radiofonico e un doppiatore?

Una delle domande più frequenti a cui capita di rispondere durante i corsi di dizione e speakeraggio riguarda la differenza tra tre figure professionali molto ambite: lo speaker, il conduttore radiofonico e il doppiatore. Facciamo un po’ d’ordine: sebbene tra le attività esistano senz’altro alcuni punti di contatto, è importante cercare di proporre un’ulteriore differenziazione nell’ambito di queste professioni. Schematizzando, esistono:

  • Voice over talent (Speaker per audioproduzioni/fuori campo: documentari, filmati industriali, siti web, etc.)
  • Speaker/doppiatori pubblicitari (Specializzati nella realizzazione di audio per la pubblicità)
  • Speaker radiofonici (Specializzati nella conduzione di programmi radiofonici)
  • Public Speaker (Specializzati nella comunicazione in pubblico)
  • Doppiatori (Specializzati nel dubbing di produzioni cinematografiche/serie tv/cartoni animati)

Come dicevamo prima, e come abbastanza evidente, esistono senz’altro tratti in comune tra tutte queste mansioni, eppure le competenze che portano i professionisti ad occuparsi di ciascuno di questi ambiti sono molto diverse tra loro. Analizziamole.

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Confronto televisivo Hollande-Sarkozy: un’analisi tecnica

Confronto televisivo Hollande-Sarkozy: un’analisi tecnica

In un precedente post ci siamo occupati di due fenomeni cognitivi che accadono normalmente quando ascoltiamo un discorso: l’effetto primacy e l’effetto recency. Si tratta, in sintesi, della tendenza che abbiamo a ricordare più facilmente i primi e gli ultimi elementi di quanto stiamo ascoltando, mentre abbiamo più difficoltà a immagazzinare le informazioni contenute nella parte centrale del discorso.

Parlando di questi due effetti, avevamo citato un esempio proposto da Elliott Aronson, che applicava il fenomeno alle campagne elettorali, e in particolare esaminava il caso in cui due sfidanti si trovassero a dover affrontare un confronto televisivo.

Il dibattito avvenuto degli scorsi giorni fra i due candidati alla presidenza della Repubblica Francese Nicolas Sarkozy e François Hollande ci dà l’occasione per esaminare da un punto di vista tecnico quali potrebbero essere gli effetti che quel dibattito avrà sul voto di domenica.

Su YouTube una breve sintesi video del confronto pubblicato da “Le Monde

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Segreti e limiti della comunicazione non verbale

Segreti e limiti della comunicazione non verbale

Da alcuni decenni si assiste ad un interesse sempre maggiore, da parte delle scienze sociali e umane, verso tutta quella comunicazione che avviene con modalità diverse dal linguaggio parlato.

Al contrario, nei primi anni del secolo scorso, la comunicazione non verbale non riceveva ancora l’attenzione che riveste oggi, un po’ perché i segnali sono per certi versi inconsapevoli, un po’ perché il prevalere di un’idea fortemente razionalistica dell’uomo tendeva a mettere più in evidenza gli aspetti verbali.

È ormai accettato che non si comunica solo con la lingua parlata o scritta, ma talvolta anche con gesti e movimenti, dei quali talvolta neanche ci accorgiamo. Parliamo di quella che lo psicologo Mauro Cozzolino definisce nel suo saggio “comunicazione invisibile”. Conoscerla e saperla gestire potrebbe migliorare il nostro modo di porci e di comunicare con gli altri.  

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La recensione | Scosche freedomMIC, il microfono wireless per iPhone

La recensione | Scosche freedomMIC, il microfono wireless per iPhone

Cari amici di Parlarealmicrofono.it,

la diffusione degli smartphone è ormai sempre più grande: secondo quanto emerge da una recente ricerca condotta da Pew Internet & American Life Project, negli Stati Uniti quasi la metà della popolazione (46%) possiede un telefono cellulare di ultima generazione, mentre solo il 41% utilizza ancora un telefono “tradizionale”. Questi dati si spiegano anche in ragione del fatto che gli smartphone possono validamente essere utilizzati per lavoro, specialmente quando ci si trova in mobilità: sono infatti ormai in grado di sostituire in maniera professionale attrezzature più ingombranti e scomode.

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