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Tag ‘Comunicazione non verbale‘
La postura di Giorgia Meloni in conferenza stampa è efficace?

La postura di Giorgia Meloni in conferenza stampa è efficace?

In questo video analizzo in meno di 180 secondi il linguaggio non verbale della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante le sue conferenze stampa a Palazzo Chigi.

In particolare osservo i movimenti delle braccia e la gestualità, oltre alla postura della schiena e l’orientamento verso il microfono.

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Il linguaggio del corpo di Luigi Di Maio, ospite da Massimo Giletti

Il linguaggio del corpo di Luigi Di Maio, ospite da Massimo Giletti

In questo video analizzo la comunicazione non verbale del Ministro degli Esteri Luigi di Maio, recentemente ospite di Massimo Giletti a “Non è l’Arena” su La7. In particolare, mi occupo della ritmica dei suoi gesti, e della figura retorica dell’anafora.

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Come usare la webcam nei webinar: l’effetto dominanza/sottomissione

Come usare la webcam nei webinar: l’effetto dominanza/sottomissione

Quando partecipiamo a un webinar o a una riunione online spesso non ci rendiamo conto di com’è posizionata e orientata la nostra webcam: dal basso verso l’alto se usiamo un laptop, dall’alto verso il basso se la collochiamo sopra un monitor che è rialzato rispetto al nostro spazio di lavoro.

In tutto questo: il nostro ascoltatore, il nostro pubblico, come si sentirà guardato? In questo video, dedicato ai temi del Public Speaking a distanza, introduco i concetti di “dominanza” (la mia figura è inquadrata dall’alto verso il basso, pertanto “incombo” nell’inquadratura, “domino” l’inquadratura) e di “sottomissione” (la mia figura è inquadrata dal basso verso l’alto, e quindi è il pubblico a guardarmi dall’alto in basso).

Tra questi due estremi, esiste una terza via? Ne parlo in questo video, tornando a occuparmi di piani di inquadratura, linguaggio non verbale, webinar e riunioni online.

© Patrick Facciolo – Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione.

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Sguardi e mascherine: quella persona mi starà sorridendo?

Sguardi e mascherine: quella persona mi starà sorridendo?

Le persone che indossano la mascherina talvolta ci sembrano più serie e severe del solito. E c’è un perché.

Diversi studi psicologici hanno catalogato nel corso dei decenni vari tipi di sorrisi: non mi interessa qui ragionare sul loro significato (tema molto controverso), ma su quelli che non prevedono un coinvolgimento diretto degli occhi.

Tra questi, individuati da Paul Ekman:

1. SORRISO DI COORDINAZIONE: sorriso lieve, solitamente asimmetrico, che non coinvolge i muscoli orbicolari degli occhi;

2. SORRISO DI RISPOSTA DELL’ASCOLTATORE: si tratta di un particolare sorriso di coordinazione, che ci fa capire che l’altro ha capito quello che gli stiamo dicendo.

Questi sorrisi hanno una funzione sociale importante. Quando guardiamo qualcuno che indossa la mascherina, non riusciamo a decifrare queste diverse modalità di sorriderci, poiché non coinvolgono a sufficienza i muscoli orbicolari degli occhi.

È importante quindi uno sforzo di consapevolezza per capire che non è per forza l’altra persona a essere seria o severa nei nostri confronti, ma siamo noi che non riusciamo a decodificare il tipo di messaggio che ci sta mandando.

Semplicemente perché ha la bocca e il naso coperti.

Nel parlo in questo video, aggiungendo alcune riflessioni sulla distinzione tra osservazione e interpretazione dei messaggi dei nostri interlocutori, e sull’importanza della mindfulness (consapevolezza) per riconoscere meglio i nostri pensieri e le nostre emozioni.

© Patrick Facciolo – Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione.

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