Il mio blog: le tecniche per parlare in pubblico

“Non ho mai visto Letta sudato”: l’errore di comunicazione di Matteo Salvini

Durante un comizio di alcune ore fa il leader della lega Matteo Salvini ha affermato di non aver mai visto Enrico Letta sudato. Perché si tratta di una scelta comunicativa poco efficace?

Ne parlo in questo video, analizzando il cosiddetto “campo semantico” della parola sudore.

Il comizio di Matteo Salvini

Vediamo un estratto del comizio e analizziamo insieme il motivo per cui, dal mio punto di vista, Matteo Salvini ha commesso un errore di comunicazione.

<<Mi faccio la barba, c’ho le braghe corte, mangio la salsiccia… e sudo! Pensandoci, io Enrico Letta sudato non l’ho mai visto.>>

In questo passaggio possiamo individuare un problema che riguarda il cosiddetto “campo semantico“. Ci troviamo cioè di fronte a termini che hanno  sicuramente un valore d’immagine alto (il pantaloncino, la barba e il sudore), tuttavia cosa possono evocare nell’ascoltatore parole di questo genere?
Se facciamo un’analisi analogica, cioè per analogia, rispetto al termine “sudore“, scopriamo che questa parola in italiano è correlata a quelle raffigurate nella seguente immagine: madido, odore, asciugandosi, colare, goccioline, grondare, chiazza, polvere, lucido, fronte, asciugarsi, intriso, fatica.

Notiamo che sono moltissime le parole che si possono correlare al sostantivo “sudore”. Inoltre appare abbastanza evidente che si tratti di immagini mentali non particolarmente efficaci dal punto di vista della comunicazione politica.

Il sudore, l’affaticamento, l’igiene personale, sono infatti elementi che riguardano l’esperienza sensoriale e percettiva, e soprattutto che appartengono al dietro le quinte delle persone. Portarli in una situazione di ribalta, quindi, condiziona l’efficacia del messaggio stesso, semplicemente perché viene considerato inappropriato rispetto al contesto.

 

La risposta di Enrico Letta

Nel corso della trasmissione “Mezz’ora in più”, condotta da Lucia Annunziata su Rai 3, Enrico Letta ha commentato così le parole di Matteo Salvini:

<<Ieri sera Salvini ha fatto un comizio in cui mi ha citato su due cose. La prima: mi vuole rimandare a Parigi, la seconda: ha spiegato che lui suda e io non sudo. E io francamente non pensavo fossimo già a questi livelli della campagna elettorale.>>

In questo caso Letta ha gioco facile a non entrare nella contesa, ricorrendo a una tecnica comunicativa che abbiamo già visto in altre occasioni. A questo proposito, vorrei segnalarvi un video che ho pubblicato qualche mese fa, in cui ho approfondito alcune delle strategie comunicative di Enrico Letta, e in particolare la sua modalità di gestione delle obiezioni.

Tornando all’intervento che stiamo analizzando oggi, Letta non risponde dicendo: “Non è vero, sudo anch’io, fatico anch’io”, espressioni che sarebbero certamente risultate paradossali rispetto ai registri linguistici che utilizza abitualmente. Al contrario, anziché stare sul tema, on topic, sposta il focus della discussione sulla modalità utilizzata da Matteo Salvini: “Se la campagna elettorale è già arrivata a questo punto, siamo messi male”. Potremmo sintetizzare così il contenuto del suo messaggio.

Ancora una volta è interessante notare la modalità di gestione dell’obiezione e la differenza tra le due tecniche comunicative. Da una parte abbiamo un’immagine mentale, in questo caso controproducente per lo stesso politico che la utilizza, Matteo Salvini. Dall’altra, invece, c’è la risposta di Enrico Letta, che sceglie di non entrare nel merito commentando la modalità e non il contenuto dell’affermazione.

 

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Dott. Patrick Facciolo

Mi occupo di Public Speaking perché per me è importante che le persone si sentano ascoltate. Realizzo corsi individuali, aziendali e di gruppo, in presenza in tutta Italia e online attraverso Zoom. Diplomato al liceo classico, laureato in Scienze e tecniche psicologiche, in Filosofia e in Scienze politiche, master universitario di primo livello in Counseling relazionale nei contesti scolastici, educativi e socio-sanitari, sono iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia in qualità di Dottore in tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro. Da oltre quindici anni sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Non amo la definizione di esperto di comunicazione e di esperto di Public Speaking, perché è una conquista da dimostrare sul campo, con le proprie competenze e i propri titoli. Apprezzo che mi venga detto, non lo sentirete dire da me. In questi anni ho pubblicato 9 libri, i più importanti dei quali sono “Crea immagini con le parole” (2013), “Parlare in pubblico con la mindfulness” (2019), e "Contro le metafore" (2022), disponibili su Amazon.
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