Perché Obama non cita più Trump nei suoi discorsi
Negli ultimi tempi Barack Obama non cita più Donald Trump nei suoi discorsi in pubblico. Anziché pronunciare il suo nome, se la prende genericamente con il “Governo federale”.
Qual è la motivazione? Perché certe volte i politici smettono di citare i loro avversari nei propri discorsi?
Per non alimentare continuamente negli ascoltatori l’immagine mentale dell’avversario. Se dico il nome di Trump lo evoco direttamente, e il mio ascoltatore ne immagina la faccia. Dandogli più notorietà ogni volta che lo nomino.
Un tentativo che aveva fatto, a modo suo, anche Walter Veltroni nel 2008.
All’epoca, da candidato premier per il Partito Democratico, decise di non pronunciare mai il nome di Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale.
Preferì definirlo: “Il principale esponente dello schieramento a noi avverso”.
Fu un tentativo un po’ goffo, poiché di fatto sostituire la locuzione “Berlusconi” con “principale esponente dell’altro schieramento” non cambiava granché: ogniqualvolta Veltroni lo diceva, stava evocando comunque Berlusconi.
Diverso il caso di Obama che non cita Trump: sostituire la locuzione “Trump” con “Governo federale”, modifica il referente stesso della frase.
Non ti cito, ti ignoro, e nell’immagine mentale che propongo al pubblico non sei neppure contemplato.
© Patrick Facciolo – Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione.
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