Quanti tipi di radio esistono in Italia? La classificazione di Astorri
Le radio commerciali sono nate in Italia oltre 35 anni fa e hanno vissuto, subito e generato parecchi cambiamenti. Inizialmente, pensando ad una classficazione, si faceva semplicemente distinzione tra emittenti nazionali ed emittenti locali. L’avvento di internet ha però, ovviamente, reso inapplicabile questa suddivisione, dato che anche le radio locali possono paradossalmente diventare addirittura internazionali. Da un altro punto di vista si è parlato di radio generaliste, ovvero radio con programmi e contenuti diversi tra loro, e radio tematiche.
Perché classificare le radio?
Segmentare le radio ha diverse utilità. Da un lato consente di conoscere le varie soluzioni editoriali che caratterizzano le radio stesse. Dall’altro, diventa un riferimento per gli investitori pubblicitari che, ben raramente, hanno tempo e strumenti per analizzare nel dettaglio le caratteristiche di tutte le radio e dei singoli programmi. Tuttavia conoscere il target è comunque fondamentale per poter effettuare il miglior “abbinamento” prodotto e ascoltatore.


Quali sono gli elementi fondamentali della comunicazione? Il primo è l’emittente, ovvero la persona che emette il messaggio. Vi è poi il ricevente, colui che riceve il messaggio. Quest’ultimo, invece, rappresenta il corpo della comunicazione.
In un post pubblicato alcuni mesi fa ci siamo occupati di come i processi di apprendimento che il nostro cervello mette in atto nel momento in cui ascolta un discorso si caratterizzano per gradi diversi di attenzione. In quell’occasione, abbiamo chiarito cosa si intende con
da tempo anche per Internet è arrivato il momento di privacy policy (ovvero l’abituale informativa sulla privacy che troviamo su tantissimi documenti e siti web). Se ne sente parlare sempre di più, non solo per i siti web ma anche per il mondo di Facebook. In sintesi possiamo definirla come un documento che informa gli utenti relativamente al trattamento dei loro dati personali. E’ obbligatoria quando il sito web raccoglie, per motivi diversi, dati personali (es. e-mail), quando i dati sono raccolti per fini non esclusivamente personali e quando un terzo soggetto è coinvolto del trattamento e/o utilizzo dei dati. In realtà in Italia molti siti la impostano facendo un copia–incolla da altri siti. Del resto, fino a qualche tempo fa, l’alternativa al copia-incolla era quella di incaricare un avvocato oppure “inventarsi legali” e redigerla in modo autonomo senza conoscere la materia.