Le tecniche di comunicazione di Netanyahu dopo l’attacco dell’Iran
Vi spiego tutte le tecniche di comunicazione utilizzate dal primo ministro israeliano Benjmamin Netanyahu dopo l’attacco da parte dell’Iran.
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La prima cosa che possiamo notare in questo video è la cosiddetta gesticolazione batonica. Netanyahu rimarca ogni concetto importante con enfasi paraverbali e movimenti simmetrici delle mani dall’alto verso il basso.
Il secondo aspetto che colpisce è l’utilizzo della cosiddetta regola del tre: 3 punti e non più di 3. Il tutto, affinché il discorso sia chiaro e facilmente ricordabile. Se guardiamo infatti alla mappa mentale del discorso realizzata attraverso l’intelligenza artificiale, e riportata nel mio video, scopriamo che ci sono 3 punti di riferimento. Ovvero, il primo: sistemi difensivi di Israele. Il secondo, supporto internazionale a Israele. Il terzo, determinazione di Israele a difendersi.
Ultimo aspetto e non ultimo la semplicità del messaggio. 12,4 parole per frase sono veramente poche e contribuiscono a una comprensibilità altissima del discorso. Così come la frequenza delle parole: Israele è la parola più pronunciata, con 5 occorrenze. Se analizziamo le coppie di parole, la più utilizzata è “è forte”. Se proseguiamo con questa analisi, i gruppi di 3 parole più utilizzati nella traduzione inglese del discorso sono “together we will”.
Mettiamole insieme e otteniamo: “Israele è forte” e “insieme faremo”.
Si tratta di un discorso di una precisione scientifica, costruito parola per parola e gesto per gesto. Con un’attenzione per il dettaglio molto rara in comunicazione politica.
© Patrick Facciolo – Riservato ogni diritto e utilizzo. Vietata la riproduzione anche parziale.
Dott. Patrick Facciolo
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