Il mio blog: le tecniche per parlare in pubblico

Come si calcolano gli ascolti dei programmi radiofonici? Le novità di RadioMonitor

Come si calcolano gli ascolti dei programmi radiofonici? Le novità di RadioMonitor

A molti di voi sarà capitato di chiedersi come si calcolano gli ascolti dei programmi radiofonici. In questi giorni è stato presentato RadioMonitor, la nuova ricerca che cercherà di fornire dati oggettivi, affidabili e veloci, mettendo d’accordo finalmente un numero cospicuo di network radiofonici che ne hanno approvato l’utilizzo. Ha già aderito la grande maggioranza delle radio nazionali e oltre 220 emittenti radiofoniche locali.

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Corso di Conduzione Radiofonica a Milano

Corso di Conduzione Radiofonica a Milano

Parlarealmicrofono.it organizza periodicamente il Corso in Dizione, Scrittura e Conduzione Radiofonica Per informazioni è possibile visitare la pagina ufficiale del corso.

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Confronto televisivo Hollande-Sarkozy: un’analisi tecnica

Confronto televisivo Hollande-Sarkozy: un’analisi tecnica

In un precedente post ci siamo occupati di due fenomeni cognitivi che accadono normalmente quando ascoltiamo un discorso: l’effetto primacy e l’effetto recency. Si tratta, in sintesi, della tendenza che abbiamo a ricordare più facilmente i primi e gli ultimi elementi di quanto stiamo ascoltando, mentre abbiamo più difficoltà a immagazzinare le informazioni contenute nella parte centrale del discorso.

Parlando di questi due effetti, avevamo citato un esempio proposto da Elliott Aronson, che applicava il fenomeno alle campagne elettorali, e in particolare esaminava il caso in cui due sfidanti si trovassero a dover affrontare un confronto televisivo.

Il dibattito avvenuto degli scorsi giorni fra i due candidati alla presidenza della Repubblica Francese Nicolas Sarkozy e François Hollande ci dà l’occasione per esaminare da un punto di vista tecnico quali potrebbero essere gli effetti che quel dibattito avrà sul voto di domenica.

Su YouTube una breve sintesi video del confronto pubblicato da “Le Monde

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Qual è il titolo di studio necessario per lavorare in radio?

Qual è il titolo di studio necessario per lavorare in radio?

Una delle domande più frequenti che mi viene fatta durante i corsi di conduzione radiofonica riguarda il titolo di studio giusto per lavorare in radio. Come spesso accade quando si parla di comunicazione radiotelevisiva, non esiste una sola risposta possibile, e in ogni caso le esigenze sono diverse a seconda del tipo di emittente e della mansione da svolgere. Analizziamone alcune.

Lo speaker radiofonico

La risposta più provocatoria e verosimile da dare alla nostra domanda, nel caso dello speaker, è questa: aver frequentato le scuole elementari, fatte bene però. Il motivo di questa affermazione apparentemente paradossale sta nella necessità che lo speaker parli l’italiano in modo grammaticalmente corretto, e usando un registro linguistico medio (ci siamo già occupati di questo argomento nel post “Cosa sono i registri linguistici? Qual è il migliore per parlare in pubblico e sui media?“). Il valore aggiunto dello speaker radiofonico, infatti, non consiste per forza nel titolo di studio che possiede (che anzi in alcuni casi può essere una difficoltà: si pensi al laureato che usa abitualmente un registro lingusitico cd. aulico/solenne, e che farà molta fatica a semplificare la sua comunicazione e a risultare efficace usando delle parole semplici), bensì sulla sua capacità di sintesi, di coinvolgimento del pubblico e sulla cultura generale (è poco importante che sia appresa a scuola o acquisita grazie ai suoi interessi personali).

Guarda il mio video: “Che titolo di studio serve per fare comunicazione?”

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