In questi giorni si discute molto della parziale apertura da parte dell’Accademia della Crusca sull’utilizzo di formule come “siedi il bambino” o “esci il cane”, cioè dell’uso transitivo di verbi che fino a poco tempo fa non erano considerati tali.
Personalmente, penso che siamo noi gli attori del linguaggio: noi stessi, attraverso il nostro uso, modifichiamo giorno dopo giorno le abitudini consolidate con cui ci esprimiamo. Questo non significa dimostrare noncuranza o ignorare le regole della grammatica. Significa accettare l’idea che l’italiano, lentamente, cambia, anche sulla base dell’uso.
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Dott. Patrick Facciolo

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