Il mio blog: le tecniche per parlare in pubblico

Il linguaggio del corpo di Luigi Di Maio, ospite da Massimo Giletti

In questo video analizzo la comunicazione non verbale del Ministro degli Esteri Luigi di Maio, recentemente ospite di Massimo Giletti a “Non è l’Arena” su La7. In particolare, mi occupo della ritmica dei suoi gesti, e della figura retorica dell’anafora.

L’intervento di Luigi Di Maio a “Non è l’Arena”

Analizziamo insieme un estratto dall’intervista che Luigi Di Maio ha rilasciato a Massimo Giletti a Non è l’Arena.

“Noi chiediamo di mettere un tetto massimo al prezzo del gas. Un tetto europeo, con un regolamento europeo, e così finanziamo molto di meno quelle che sono le forniture di gas russo e continuiamo a diversificare per affrancarci da quella fornitura”.

“Un tetto massimo al prezzo del gas”, dice Luigi Di Maio, e mentre pronuncia queste parole le accompagna con un gesto ben preciso. Possiamo infatti notare come il movimento della sua mano segua la sillaba tonica della parola, cioè quella sillaba che contiene l’accento che dà forza, che “spinge” la parola.

 

L’anafora non verbale, la simmetria dei gesti e l’analogia con Emma Bonino

Il fatto di enfatizzare la sillaba tonica con un gesto rafforza anche la metrica del discorso, come se in un certo senso raddoppiasse l’intensità di ciò che stiamo dicendo. Potremmo definire questa scelta una sorta di anafora non verbale, espressione che ho coniato in passato per commentare un intervento di Emma Bonino al Senato di qualche anno fa:

 

 

L’anafora è una figura retorica che consiste nel ripetere le stesse parole all’inizio di ogni frase, e in questo intervento Di Maio ricorre proprio a quella che ho definito un’anafora non verbale, ripetendo cioè lo stesso gesto per ogni singola parola che pronuncia, un po’ com’è accaduto a Emma Bonino nel famoso discorso del “Voi sapete come me”, di cui mi sono occupato nel video qui sopra.

In conclusione, possiamo dire che Luigi Di Maio fa un ampio uso della gestualità. I suoi gesti sono ampi, spesso simmetrici (le mani occupano sia la parte destra che la parte sinistra del suo corpo in maniera simmetrica), mentre altre volte accompagna i gesti verso destra o verso sinistra sulla base dei verbi di allontanamento o avvicinamento.

Anche questa è una modalità che può essere efficace per accentuare il senso delle parole che stiamo dicendo.

 

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Dott. Patrick Facciolo

Mi occupo di Public Speaking perché per me è importante che le persone si sentano ascoltate. Realizzo corsi individuali, aziendali e di gruppo, in presenza in tutta Italia e online attraverso Zoom. Diplomato al liceo classico, laureato in Scienze e tecniche psicologiche, in Filosofia e in Scienze politiche, master universitario di primo livello in Counseling relazionale nei contesti scolastici, educativi e socio-sanitari, sono iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia in qualità di Dottore in tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro. Da oltre quindici anni sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Non amo la definizione di esperto di comunicazione e di esperto di Public Speaking, perché è una conquista da dimostrare sul campo, con le proprie competenze e i propri titoli. Apprezzo che mi venga detto, non lo sentirete dire da me. In questi anni ho pubblicato 9 libri, i più importanti dei quali sono “Crea immagini con le parole” (2013), “Parlare in pubblico con la mindfulness” (2019), e "Contro le metafore" (2022), disponibili su Amazon.
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