Quando parliamo in pubblico il target non esiste: ecco perché.
La parola “target”, che significa “bersaglio”, è molto usata in comunicazione, e di conseguenza anche quando ci occupiamo di Public Speaking, di arte di parlare in pubblico.
“Target” è l’alibi che spesso ci diamo per giustificare la nostra comunicazione contorta, incomprensibile, metaforica, piena di rimandi e di figure retoriche.
“Perché tanto il mio target mi capisce”. Ma questo lo decidiamo noi per gli altri.
Il target è la scusa che ci diamo per non semplificare i messaggi, per parlare con alcuni ed escludere altri, per dirci che l’altro è catalogabile sulla base di cultura, censo, caratteristiche e comportamenti.
Il target è quella cosa che ci fa male, se qualcuno ci dice che non esiste.
Il target è un concetto, e come tanti concetti, è un portato diretto della nostra cultura.
Il target è quella parola che ci illude di essere alla moda, mentre ci rende incapaci di affrontare lo sguardo dell’altro, perché tanto “è fuori target, non capirebbe”.
Ma in realtà è quello che diciamo a noi stessi per non affrontarlo, “l’altro”.
Il target è un concetto che appartiene alla società dei consumi, confortevole e capriccioso, perfettamente in linea col periodo storico in cui stiamo vivendo.
© Patrick Facciolo – Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione.
Il mio corso online di Public Speaking
6 LEZIONI A DISTANZA DAL VIVO · LIBRO IN OMAGGIO · ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE
Dott. Patrick Facciolo
Ultimi post di Dott. Patrick Facciolo
- Elly Schlein fa 3 errori di comunicazione in 15 secondi - 30 Maggio 2023
- Le “contraddizioni performative” di Giorgia Meloni: analisi della comunicazione - 27 Maggio 2023
- Chi ha comunicato meglio tra Berlusconi all’Aquila e Meloni in Emilia-Romagna? - 24 Maggio 2023
Libri Parlare in pubblico
Se sei interessato ai temi del Public Speaking e della comunicazione sui media, ho da poco pubblicato la raccolta di tutti i miei libri. Si intitola "Enciclopedia del Public Speaking", ed è disponibile su Amazon.
Quali parole scegliere quando dobbiamo parlare in pubblico? Come favorire l'attenzione di chi ci ascolta? Come esprimere i nostri contenuti in maniera efficace? Come relazionarci meglio con lo stress che proviamo sul palco? Sono solo alcune domande a cui cerco di rispondere in maniera esaustiva in oltre 450 pagine.
"Enciclopedia del Public Speaking" è la raccolta dei miei primi cinque libri: "Crea immagini con le parole" (2013), "Il pubblico non è una mucca da contenuti" (2014), "Appunti di dizione" (2016), "Parlare al microfono" (2017) e "Parlare in pubblico con la mindfulness" (2019).
Enciclopedia del Public Speaking è disponibile su Amazon.