Il mio blog: le tecniche per parlare in pubblico

Le facce di Meloni con Macron: Effetto Hawthorne e microespressioni facciali

Le espressioni del volto di Giorgia Meloni, durante i saluti a Emmanuel Macron al vertice del G7, potrebbero non essere autentiche. Vi spiego perché, analizzando le sue tecniche di comunicazione e di Public Speaking.

Ancora una volta, come nel caso di De Luca, Meloni si trova perfettamente a favore di telecamera. Si presenta con una postura di tre quarti che le permette di mostrare le espressioni del volto in numerose sfaccettature. Meloni ne è perfettamente consapevole, tanto che al termine del saluto al suo interlocutore orienta lo sguardo direttamente verso l’obiettivo.

Ma arriviamo al punto, perché le espressioni facciali di Giorgia Meloni potrebbero non essere spontanee? Per quello che in sociologia va sotto il nome di effetto Hawthorne. Si tratta di quel fenomeno secondo cui quando una persona è consapevole di essere osservata (in questo caso da una telecamera), modifica i suoi comportamenti in funzione dell’osservatore.

E questa cosa può valere a maggior per i politici. I politici infatti, quando sono davanti a una telecamera colgono spesso l’occasione per lanciare messaggi precisi a chi guarda. In questo caso, l’insofferenza di Meloni per il suo interlocutore.

 

Microespressioni e macroespressioni facciali

In particolare, le espressioni di Meloni in questa sequenza potrebbero non essere spontanee perché durano troppo. Grazie agli studi di Paul Ekman sappiamo che le microespressioni facciali devono durare meno di 500 millisecondi per essere considerate tali.

Ebbene in questo passaggio Giorgia Meloni indugia decisamente di più nei suoi atteggiamenti non verbali. Dal sorriso Panam, tipico sorriso sociale non spontaneo, all’azione di socchiudere gli occhi in segno di sfida. E ancora alle labbra serrate, che potremmo decodificare come un contenuto verbale trattenuto. Ebbene: tutti questi comportamenti superano i 500 millisecondi. Troppi per essere considerati, con certezza, dei comportamenti spontanei.

Nel caso delle microespressioni facciali (quelle sotto i 500 millisecondi, per intenderci) non abbiamo dubbi: sono involontarie, spontanee e non controllabili. Le macroespressioni invece, che sono quelle di Meloni che durano di più, sono perfettamente controllabili e modulabili a piacimento in base alla circostanza.

 

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Dott. Patrick Facciolo

Mi occupo di Public Speaking perché per me è importante che le persone si sentano ascoltate. Realizzo corsi individuali, aziendali e di gruppo, in presenza in tutta Italia e online attraverso Zoom. Diplomato al liceo classico, laureato in Scienze e tecniche psicologiche, in Filosofia e in Scienze politiche, master universitario di primo livello in Counseling relazionale nei contesti scolastici, educativi e socio-sanitari, sono iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia in qualità di Dottore in tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro. Da oltre quindici anni sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Non amo la definizione di esperto di comunicazione e di esperto di Public Speaking, perché è una conquista da dimostrare sul campo, con le proprie competenze. Apprezzo che mi venga detto, non lo sentirete dire da me. In questi anni ho pubblicato 9 libri, i più importanti dei quali sono “Crea immagini con le parole” (2013), “Parlare in pubblico con la mindfulness” (2019), e "Contro le metafore" (2022), disponibili su Amazon.
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