La gestualità di Giuliano Amato ospite di Giovanni Floris su La7
Alcuni giorni fa il Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato è stato ospite a Dimartedì, la trasmissione condotta da Giovanni Floris su La7.
In questo video analizziamo il suo linguaggio non verbale e confrontiamo un estratto di questa intervista con un’altra andata in onda più di dieci anni fa, nel corso della trasmissione Otto e mezzo.
Stili comunicativi e stili gestuali
Giuliano Amato è noto già da tempo per essere un politico che gesticola molto, che accompagna con i gesti le sue parole. A questo proposito, la prima cosa che possiamo dire è che esistono degli stili comunicativi e anche degli stili gestuali.
Quando parliamo di linguaggio non verbale, spesso la tendenza è quella di voler interpretare il significato dei gesti. Tuttavia, in questo modo, ci perdiamo la possibilità di osservare attentamente quegli stessi gesti. Cosa potremmo notare se invece provassimo a soffermarci sulla comunicazione non verbale di Giuliano Amato?
Analisi del linguaggio non verbale di Giuliano Amato
Se confrontiamo ques’ultima intervista con quella rilasciata a Otto e mezzo più di dieci anni fa, vediamo innanzitutto che viene utilizzata una gesticolazione ampia, tanto che nella mia video analisi ho fatto fatica a includere per intero nel campo visivo le mani e le braccia, anche con un’inquadratura in nove sedicesimi (quella verticale, per intenderci).
Inoltre, il Presidente Amato gesticola tenendo conto della telecamera. Se ci fate caso, le mani non passano quasi mai completamente davanti al suo volto. Se questo accadesse, il movimento labiale verrebbe coperto e il pubblico farebbe fatica a decodificare anche ciò che viene detto, con la conseguenza che la comunicazione risulterebbe poco chiara e fastidiosa.
Tuttavia a volte i politici cadono in questa svista. Può capitare, anche perché non è semplice vedere con precisione qual è l’inquadratura attiva in un dato momento. Giuliano Amato, al contrario, sa come evitare con precisione questo inconveniente, al punto da riuscire a circondare con le mani il proprio volto.
Anche questa, a pensarci bene, è una modalità per prendersi cura dell’ascoltatore, evitando che la decodifica del proprio messaggio venga compromessa.
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