Le “contraddizioni performative” di Giorgia Meloni: analisi della comunicazione
Giorgia Meloni dice di non leggere le polemiche sui giornali, e allo stesso tempo di trovarle divertenti. Ma da un punto di vista logico, com’è possibile sostenere un’argomentazione di questo tipo?
Ne parlo in questo video di 90 secondi, analizzando la sua comunicazione e il suo linguaggio.
Non leggo i giornali perché leggo un sacco di ricostruzioni che, secondo me, diciamo così, non ti fanno concentrare sulle cose giuste. E non leggo manco le polemiche, alcune le trovo molto divertenti.
Come dicevo: come faccio a trovare divertenti, da un punto di vista logico, delle polemiche che non ho letto? C’è un tema, si direbbe in filosofia del linguaggio di contraddizione performativa. È un po’ come se io vi dicessi: “Io non sto parlando in questo momento”. Eppure lo affermo proprio mentre lo sto dicendo.
Non insisterei così tanto su questo tema, se non fosse che esattamente pochi giorni fa (il 21 maggio) in un videomessaggio Giorgia Meloni ha dichiarato esattamente l’opposto:
Ogni giorno apro i giornali e scopro che sto litigando con qualcuno.
Ma allora, da un punto di vista strettamente argomentativo, Giorgia Meloni apre o non apre questi giornali? E soprattutto: ricorda di aver detto pochi giorni fa esattamente il contrario di quello che sta affermando oggi?
Considerato che gli staff dei politici sono numerosi, perché non riflettere di più sui contenuti e sulle frasi che vengono dette in pubblico? Siamo nell’era di internet, e basta andare su un motore di ricerca per confutare le affermazioni fatte esattamente un attimo prima.
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