Il fax di Giorgia Meloni e la tecnica della verità dell’oggetto
Per una volta, Giorgia Meloni (sebbene “inciampando” sul contenuto) ha migliorato una tecnica di comunicazione che in passato le era riuscita peggio. Ne parlo in questo video.
Anziché utilizzare il solito quaderno degli appunti che Giorgia Meloni nei suoi video apre alla rinfusa (senza mai mostrare espressamente cosa ci sia scritto per davvero dentro) in questo caso la premier – attraverso le parole che legge – ci mostra che cosa c’è scritto sul foglio che mostra in Senato.
Perché si tratta di un fatto interessante dal punto di vista comunicativo? Perché qui Giorgia Meloni usa quella che ho chiamato la tecnica della verità dell’oggetto. Ne ho parlato molto nel mio ultimo libro “Lo spettacolo della politica“. Quando portiamo un oggetto in scena, come spettatori rischiamo di confondere i due piani di valore di verità, cioè la verità dell’affermazione con la verità dell’oggetto.
Chi è stato il grande iniziatore di questa tecnica? Ovviamente Silvio Berlusconi, che nel 2013 andava in giro per le trasmissioni con questo cartonato sul quale c’erano scritte le sue realizzazioni di governo.
La verità dell’oggetto, che è il cartonato, anche in questo caso è vero. Viene proposto in luogo della verità dell’argomentazione. L’oggetto conferisce all’argomentazione un valore di verità maggiore perché è fisico, è reale, è tangibile. E la stessa cosa è accaduta con Giorgia Meloni: il foglio in quanto oggetto è vero.
Il valore di verità del foglio, sempre in quanto oggetto, è reale. E Giorgia Meloni, così come Berlusconi, propone il parallelo tra il valore di verità del foglio e il valore di verità della sua argomentazione.
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