Le “facce” di Giorgia Meloni contestata al Congresso della CGIL: analisi linguaggio non verbale
In questo video analizzo i gesti e le espressioni facciali di Giorgia Meloni al congresso nazionale della CGIL, dopo le contestazioni di alcuni manifestanti che le hanno cantato “Bella ciao”.
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Le microespressioni facciali
Per analizzare i gesti e le espressioni facciali di Giorgia Meloni dobbiamo innanzitutto dividere questa sequenza in più momenti. Partiamo dalle espressioni del volto, le microespressioni facciali. Nel video vediamo il corrugamento della fronte (quella che nel gergo della psicologia delle microespressioni facciali di Paul Ekman chiamiamo Action Unit 4), a cui si associa una chiusura delle labbra (Action Unit 18) e una pressione delle labbra (Action Unit 24).
Non possiamo ovviamente avere la certezza matematica dell’emozione provata da Giorgia Meloni in quel momento. Tuttavia sappiamo che solitamente, nella decodifica delle microespressioni facciali, queste Action Unit (Unità d’Azione) vengono correlate con l’emozione della rabbia.
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I gesti manipolatori
Un altro aspetto da notare è quello manipolatorio dei gesti. In questo video notiamo infatti dei movimenti auto-manipolatori (con cui cioè Giorgia Meloni auto-manipola parti del proprio corpo). Per esempio quelli che compie quando si tocca i capelli o la camicia. Inoltre sono presenti dei movimenti oggetto-manipolatori, come il fatto di toccare spesso il microfono per regolarlo.
Anche questo tipo di movimento è correlabile a delle emozioni, solitamente a uno stato generico di tensione. Tuttavia, ancora una volta, non abbiamo la certezza che si tratti realmente di queste emozioni, e soprattutto non conosciamo la correlazione. Possiamo cioè supporre che in un dato momento una persona provi rabbia, ma non possiamo essere sicuri della causa di una determinata reazione emotiva.
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Mindfulness per gestire la contestazione
Infine si può evidenziare un aspetto positivo della gestione di questa situazione da parte di Giorgia Meloni. Ovvero i lunghi momenti di silenzio durante i quali ha aspettato prima di cominciare a prendere la parola. E questo è un atteggiamento che richiede sicuramente una certa capacità di mindfulness. Intendiamo in questo caso per mindfulness la consapevolezza del proprio stato interno nel qui e ora. Non è facile infatti, di fronte a contestatori e agli sguardi del pubblico, mantenere una centratura che ci permetta di restare in silenzio senza reagire immediatamente. E allo stesso tempo riuscire ad accettare e a gestire tutti i pensieri, le sensazioni fisiche e le emozioni che si provano in un determinato momento.
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