“Mi sentite anche senza microfono?”. Anche no.

Public Speaking: quando usare il microfono

Di frequente ci può capitare di assistere a conferenze in cui il relatore preferisce non usare il microfono per mille ragioni. In questa puntata faccio una serie di considerazioni su benefici e svantaggi di questa scelta, mettendo al centro, ancora una volta, il ruolo del pubblico.

Che si tratti di sale meeting, di aule di formazione più o meno grandi, tenere un discorso ben fatto, parlare davanti al pubblico in modo efficace, può essere anche il risultato di piccole scelte, tra cui quella di optare per il microfono, quello giusto tra i vari tipi di microfono. Ma prima di tutto scegliere di usare il microfono anziché rinunciare a farlo.

Una sola priorità: non affaticare il pubblico

Se è vero che i grandi oratori di un tempo riuscivano a parlare senza microfono, gli avanzamenti tecnologici di oggi ci permettono di essere più vicini al nostro pubblico anche attraverso l’audio, affaticando di meno i nostri ascoltatori. Parlare in pubblico senza microfono, al giorno d’oggi, significa rendere più difficoltosa l’esperienza dell’ascolto, per questo motivo consiglio sempre, quando possibile, di utilizzarlo.

L’importanza del microfono nelle riunioni di lavoro

Lo stesso discorso vale per quando dobbiamo gestire riunioni di lavoro. Partecipare alla riunione significa anche poter ascoltare ciò che ci sta dicendo chi parla, per questo motivo, anche in questo contesto, è importante collegare il microfono. Che si tratti di leggere l’ordine del giorno, o di riepilogare le decisioni prese, stiamo parlando di una scelta doverosa.

Ancora una volta, non si tratta di superare la paura di parlare in pubblico o di “forzare” le nostre emozioni, ma di imparare a relazionarci con uno strumento, il microfono, sempre più importante per comunicare efficacemente.

Buon ascolto!

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