Matteo Salvini a Belve: gli errori di comunicazione e il linguaggio del corpo
Matteo Salvini ospite a Belve su Rai 2, intervistato da Francesca Fagnani: l’ennesima occasione di comunicazione persa. In questo post vi spiego tutti gli errori.
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Matteo Salvini come suo solito ipergesticola, ovvero gesticola tantissimo. E aggiunge in questa intervista da Francesca Fagnani un altro elemento che non aiuta la sua comunicazione: la dispersione dello sguardo nello spazio.
Si tratta di un elemento di comunicazione non verbale che può avere più significati. L’effetto oggettivo che produce è la fuga dal contatto visivo. Ovvero disperdo il mio sguardo nello spazio (verso l’alto in questo caso) e smetto di contattare visivamente il mio interlocutore/interlocutrice.
Inoltre Salvini nel corso dell’intervista fa spesso un gesto di autocontatto per cui intreccia le dita delle mani, (lo ha fatto anche negli auguri di Pasqua sui social). Questo movimento delle mani, anche in contesti in cui non è ben chiaro il significato, è un gesto che ho denominato “gesto Giucas Casella“. Anche un po’ per evocare l’idea di mistero dietro il significato di questa gesticolazione, che francamente non ho ancora capito.
E poi ultimo ma non ultimo, Salvini si passa le mani davanti al volto. Perché è così fastidiosa questa azione, dal punto di vista del linguaggio del corpo, del Public Speaking e delle tecniche di comunicazione? Perché gli occhi e le labbra sono gli aspetti più importanti nella decodifica delle microespressioni facciali. E quando noi le copriamo rendiamo più difficile la decodifica del messaggio per i nostri ascoltatori.
In definitiva c’era l’occasione e l’opportunità per comunicare in modo un po’ diverso dal solito. E forse per sorridere anche un po’ di più. Tutte cose che Matteo Salvini non ha fatto, trasformando questa intervista in un’ennesima occasione persa.
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