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Tagged ‘Psicologia e Public Speaking‘
Comunicazione e mindfulness: coltivare la capacità di perdonarci

Comunicazione e mindfulness: coltivare la capacità di perdonarci

Ieri pomeriggio sono stato ospite della Content Marketing Academy di Milano per presentare il mio ultimo libro, “Parlare in pubblico con la mindfulness”.

A un certo punto Alessio Beltrami, moderatore dell’evento, ha parlato delle volte in cui registriamo un contenuto per il nostro pubblico (un video, un podcast), e finiamo per ricominciare a registrarlo nuovamente, perché non siamo convinti che vada bene.

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Come usare tono e volume di voce quando parliamo in pubblico

Come usare tono e volume di voce quando parliamo in pubblico

Spesso pensiamo che in un discorso in pubblico il tono e il volume della nostra voce possano essere pretedeterminati al 100%, scegliendo in anticipo tutti i passaggi da sottolineare di più.

Ma siamo proprio sicuri che sia possibile determinare tono e volume in anticipo? E in ogni caso, se anche fosse possibile, si tratterebbe di una forma di comunicazione del tutto autentica?

Se definiamo a monte i passaggi di un discorso in cui usare un certo tono e un certo volume con precisione millimetrica, potremmo finire per non tenere in considerazione il contesto e la relazione col nostro pubblico, che scopriremo solo una volta sul palco.

Alla stessa maniera, tono e volume di voce possono aiutarci a esprimere le emozioni che proviamo, e che decidiamo di condividere col pubblico. Ma come facciamo a sapere a priori quali emozioni proveremo in un determinato momento?

Ancora una volta, quando si tratta di arte di parlare in pubblico, possiamo sì provare un discorso e ipotizzare degli scenari possibili, ma soltanto una volta davanti al pubblico potremo effettivamente relazionarci con l’imprevedibilità della comunicazione.

E solo in quel momento potremo scegliere con maggiore consapevolezza il tono e il volume di voce più adeguati.

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Perché non chiedere a un ospite: “Sei emozionato?”

Perché non chiedere a un ospite: “Sei emozionato?”

Durante una presentazione in pubblico può capitare di introdurre un ospite, e di accoglierlo con la frase: “Sei emozionato?”.

In questa puntata sottolineo l’importanza di rispettare lo stato interno del nostro ospite: le emozioni sono qualcosa di privato, e non è detto che il nostro interlocutore voglia necessariamente condividerle con tutta la platea.

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Parlare in pubblico: come affrontare i momenti di silenzio

Parlare in pubblico: come affrontare i momenti di silenzio

Durante una presentazione in pubblico può capitarci di dover affrontare dei momenti di silenzio. Una delle situazioni più frequenti è quella in cui decidiamo di dare la parola alle persone tra il pubblico affinché facciano delle domande, ma nessuno alza la mano.

Come possiamo comportarci in questa situazione? Se ricominciamo a parlare dopo poche frazioni di secondo, le persone potrebbero non avere il tempo sufficiente per pensare cosa dire e intervenire. Alla stessa maniera, affrontare un momento di silenzio troppo lungo potrebbe farci provare imbarazzo.

Nel proporre una possibile soluzione, in questa puntata torno a parlare di meditazione e di consapevolezza mindfulness, e di quanto le pause possano essere preziose per tornare a osservare pensieri, emozioni e sensazioni del corpo, permettendoci di abitare meglio proprio quegli stessi momenti di silenzio.

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